2012/01/15

Leadership e Potere


Leadership & Potere


                                                            di Gino Carbonaro




     Quello della leadership  è  tema che affascina. 
Partiamo da Alessandro Magno che voleva conquistare il mondo allora sconosciuto, ma,  a poco più di trent'anni conquistò due metri cubi di terra per il suo sepolcro.

     Ci si chiede perché i leader hanno questa patologica fame di potere. Pirro re dell'Epiro pensò di attaccare i Romani con il suo esercito di elefanti. Un filosofo che lo accompagnava gli chiese: "Ma, cosa farai dopo aver conquistato l'Italia?" 
Pirro guardando l'orizzonte rispose: "Conquisterò la Sicilia". 
E il filosofo: "E dopo, dopo, cosa farai?  
"Sottometterò l'Africa". 
E sempre incalzante il filosofo: 
"E dopo? dopo ancora?" 
"Dopo? - tornò a chiedere il filosofo - Dopo, cosa farai?" 
E Pirro, quasi in trance mormorò: 
"Dopo tornerò in Epiro!" 
"Tornerai in Epiro? - ripetè il filosofo.  
"Ma non sei  già in Epiro? Perché vai, dunque?" 
Invece Pirrò partì per l'Italia e fu sconfittò dai Romani. 
Il suo destino era segnato. 
Ma, Pirro era un leader militare, di quelli che vogliono passare alla storia come "Esseri-Più", 
esseri superiori agli altri, vedi Hitler, Napoleone, Mussolini, Stalin, che si attaccano al collo delle popolazioni come serpenti al collo di un bue castrato. 
Obiettivo è quello di seminare la morte nel nome del potere.
Per questi leader, l'ideale è la guerra, il denaro, il comando. 
Anche il "nostro" Berlusconi con le sue Banche offshor. 
Anche lui  appartiene alla stessa categoria. 
La Chiesa? Non si pronunzia ufficialmente su di lui. 
La Chiesa che pure dovrebbe rappresentare la coscienza morale dell'umanità forse sta pregando per la sua stessa salvezza  nel buio delle catacombe. 
Lontana dal mondo, prega per meritarsi il Paradiso (su questa Terra). Per questo non la vediamo. La Chiesa.
Assente nella sua presenza. 
Ed è vergogna che la pone sullo stesso piano di questi 
"emeriti" già citati, se si considera che da sempre è convinta di possedere verità, danaro e potere. 
Ma ci sono altri leader 
Toyota, Honda, Agnelli, Bill Gates, Steve Job, capitani di industria che hanno creato ricchezza per se stessi, e per gli altri. 
Sono capi intraprendenti, lungimiranti, carismatici, positivi 
che creano benessere per tutti. 
Bisognerebbe proteggerli, ma spesso vengono attaccati  
perché gestiscono ricchezze immense, 
che però tornano a investire.      
E ancora possiamo elencare altre tipologie di leader: 
Nelson Mandela, Gesù Cristo, Martin Luther King, Albert Schweitzer, Gandhi, Buddha, che si pongono come modelli di bene e di rispetto per gli altri. 
In questi leader, l'impianto della loro coscienza è etico. Obiettivo, il bene. Nel caso dei precedenti leader, l'obiettivo è diverso. In alcuni, poi, la molla è l'egocentrismo, forma di egoismo patologico, spietato, folle, da malati di mente.    
Ma questa è la vita! 
E noi? A noi conviene forse mimetizzarci (questo consiglierebbe Guicciardini)  comunque, evitare di appoggiarli.
Sono pericolosi. Sono vendi-cattivi!

                                                     Gino Carbonaro