2012/03/06

Malta da scoprire


  • MALTA 
  • da scoprire
  •                                                                 
                                                            di  Gino Carbonaro


  • Oggi parleremo di Malta.
  • Di quello che accade presso questi nostri vicini di casa.
  • Vicini, perché Malta è geologicamente parte della Sicilia (placca continentale iblea)  
  • Vicini, se si pensa che Malta è a poco meno di due ore di Katamarano dalla costa siciliana (stessa distanza  che ci separa da Catania).
  • Vicini, perché questo piccolo arcipelago di isole e isolotti ha avuto per secoli una storia simile a quella della Sicilia
  • Ha avuto gli stessi dominatori di turno:
  • Fenici (mille anni prima di Cristo) Greci, Romani, Cartaginesi, Vandali, Bizantini, Arabi, Normanni, Angioini,
  • Ma va ricordato che, dal 1380 al 1400, Malta fece parte integrante della Contea di Modica, e 32 titoli nobiliari concessi da Bernardo Cabrera nel 1400 esistono tuttora a Malta e, I Maltesi ne vanno fieri.
  • La storia di Malta è stata affiancata alla nostra fino al 1530, anno in cui Carlo V, Imperatore dei due Mondi, la concesse in usufrutto perenne ai Cavalieri di Rodi, già Cavalieri di San Giovanni d’Acri, che per questa investitura  presero il nome di Cavalieri di Malta.
  • Il motivo di questa concessione era semplice.
  • Dopo la caduta di Costantinopoli (1453) il Mediterraneo era diventato un lago musulmano, impraticabile per la presenza di quelli che in Sicilia erano detti Saraceni,. E, siccome  i Cavalieri di Malta erano un ordine religioso-cavalleresco, diciamo religioso e militare nello stesso tempo,  la concessione di Malta a questo ordine rappresentava la creazione di una testa di ponte avanzata per il controllo del Mar Mediterraneo. E non era fatto di poco conto.
  • In realtà, malta diventò un baluardo del Cristianesimo contro la pressione Ottomana.
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  • Il fine di questo Ordine cavalleresco-religioso era la difesa delle fede cristiana contro i Musulmani.
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  • Non va dimenticato, che Malta è stata da sempre una roccaforte di notevole importanza strategica. Malta, come la Sicilia si trovano al centro del Mediterraneo.
  • La concessione di Carlo V fu quindi politicamente azzeccata, tant’è che 35 anni dopo, nel 1565 i Cavalieri di Malta riuscirono a rigettare un poderoso attacco di Turchi, che per quattro mesi assediarono l’isola. Fu questo il grande assedio di Malta.
  • (I Cavalieri di Malta non tradirono le loro aspettative).
  • Anche per i Turchi, Malta rappresentava il grande baluardo della Cristianità e per questo fu attaccato con un esercito che da andava da 22.000 fino a 40.000 soldati (a seconda deicalcoli) mentre le truppe dei Cavalieri di Malta erano 6.800 in tutto.
  • 250 fra triremi e biremi dell’impero Ottomano, una delle più grandi armate, mai viste sino ad allora, attaccarono i Maltesi asserragliati nelle loro roccaforti, forniti di tecnologie belliche d’avanguardia: archibugi tedeschi a lunga gittata, armature leggere di acciaio su misura, fuoco greco (poltiglia incendiaria di pece, zolfo, calce idrata, salnitro e nafta che veniva scagliata sulle navi e sui soldati che tentavano l’assalto alle mura delle roccaforti) che rendevano  difficile l’assalto alle roccaforti e veniva usato per incendiare le navi turche.
  • La vittoria dei Cavalieri di Malta sulle forze Ottomane, fu quella che fece decidere le forze cristiane ad organizzare la Lega Santa la più grande coalizione di forze navali mai viste che affronterà e vincerà i Turchi nella battaglia di Lepanto (Golfo di Corinto, ottobre del 1571)


1798. Francesi e Inglesi a Malta  

  • Dal 1530 sino alla fine del Settecento, l’isola rimase (per circa tre secoli) sotto il governo dei Cavalieri di Malta. Nel 1798, la flotta di Napoleone Bonaparte, che transitava per andare in Egitto, espugnò il porto di La Vallette e quindi Malta.  
  • I Cavalieri di Malta in realtà cedettero l’isola (capitolarono in un solo giorno) soprattutto perché 200 dei 300 cavalieri di Malta, erano francesi, (ed essendo cristiani, si disse non potevano combattere contro i cristiani)
  • Ma, quella dei francesi fu una vittoria sulla carta. Difatti, poche settimane dopo, l’isola fu “liberata” (fra virgolette) dagli Inglesi di Nelson, che però non andarono più via da Malta.
  • Il Congresso di Vienna nel 1815 ratificò la occupazione, i Cavalieri di Malta furono costretti ad andare via. Malta entrò a far parte del Commonwealth britannico.
  • Di fatto, Malta sarà parte dell’Impero britannico fino al 21 settembre 1964 (il 21 settembre, oggi festa nazionale) quando diventerà Stato indipendente.  
  • Dal 2004, Malta fa parte della Comunità Europea.
 Malta e la cultura britannica

Ovviamente, i quasi due secoli di dominio britannico hanno lasciato il segno in questo popolo. Per prima cosa
  • L’adozione della lingua inglese come seconda lingua, studiata da sin dalla prima classe elementare.  
  • Adozione a pieno titolo della lingua inglese, perché molti libri adottati nelle scuole sono in lingua inglese.
  • Inglese che tende a sostituire lentamente la lingua maltese, che pure è quella che rappresenta l’identità nazionale.
  • Sul braccio di ferro che si combatte fra le due lingue (Inglese e Maltese) un segno poco edificante è dato dal fatto che la classe elevata tende ad adottare l’inglese anche in famiglia, “evitando” di parlare il Maltese. Un po’ come accade a noi con la lingua italiana.
  • Certamente, però, l’inglese diventa lingua veicolare importante per il cittadino maltese che vuole continuare i suoi studi in Gran Bretagna, e un valore aggiunto per il turismo che oggi sostiene l’economia maltese.

Percezione personale

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  • Dunque, vicini di casa e parenti prossimi, questi Maltesi, dai quali, erroneamente, qualche volta riteniamo di poter prendere  le distanze, ritenendo i Maltesi culturalmente risultato di culture diverse dalla nostra.
  • Li rende soprattutto diversi il bilinguismo, l’uso del maltese come lingua a noi estranea, lingua che appartiene al gruppo semitico, come l’arabo e l’ebraico, lingua che alle nostre orecchie giunge  strana per l’accento, per le parole, fra le quali sono presenti il 20% di parole italiane.
  • Poco conosciuti, sebbene vicini, perché non si riesce a capire come vivono o sopravvivono in questo loro reale benessere sociale,
  • come hanno potuto, loro, che sono poco meno di 400.000 abitanti aver messo su una flotta aerea, la Air Malta di respiro internazionale, collegata con tutte le parti del mondo, per giunta con bilancio in attivo,
  • come hanno potuto, proprio loro mettere in mare un Katamaran, gioiello della tecnica navale, in servizio da un anno, e commissionato nei cantieri navali australiani,
  • e come può questo popolo essere l’unico Stato della Comunità Europea, che in periodo di crisi economica mondiale, fa registrare la piena occupazione, un bilancio dello Stato in pareggio, e il PIL di 24.000 euro pro capite?

Inviato speciale a Malta

Insomma, siamo curiosi di saperne di più su Malta, e per questo abbiamo colto l’occasione per fare un salto (o una nuotata) a Malta, per cercare di capire meglio
  • come è organizzata questa società, questa micro-struttura sociale,
  • come funziona il governo,
  • come sono i rapporti tra governo e cittadini,
  • capire se chi detiene il potere governa bene per il bene dei cittadini.
  • E ci rendiamo subito conto che qualcosa di diverso esiste nel rapporto fra politica e cittadini.
  • La prova del nove è data dal fatto che al momento delle votazioni si reca a votare il 94% dei cittadini, con punte del 96%.
  • Cercando di interpretare i dati ci sembra di capire che il cittadino maltese sa a chi è destinato il suo voto, può misurare lo spessore professionale e morale della persona (uomo-donna) a cui dà il voto.
  • Ma è soprattutto difeso dalla struttura parlamentare e da una etica mista fra puritanesimo e cattolicesimo. I Maltesi sono statisticamente molto cattolici.

Dai contatti avuti con intervistati, pare che nessun cittadino abbia da recriminare sulla gestione della Cosa Pubblica e pare ancora che gli  Amministratori della Cosa Pubblica gestiscono il tutto per il bene della collettività.

Né alcuno dei Rappresentanti del Governo Maltese è stato mai costretto a presentarsi davanti a un Magistrato per rispondere di scandali di vario genere: sottrazione indebita (truffa), interessi privati in atto pubblico, immoralità della vita privata, e così via.


  • Si pensi alle grandi decisioni politiche: alla creazione dei grandi impianti di desalinizzazione delle acque marine, che hanno risolto uno dei problemi dell’isola.
  • Si pensi ancora alla progettazione di un grande impianto che dovrà sfruttare le correnti sottomarine per lo sviluppo di energia elettrica. Ed è progetto che, vista la serietà dei Maltesi potrebbe essere realizzato nel prossimo decennio. E sarebbe uno dei primi nel mondo.

Per  questo e per altri motivi potremmo pensare che Malta è, socialmente e politicamente parlando, il Paese di Utopia, quello descritto e auspicato dal filosofo inglese Tommaso Moro.