2012/08/12

Incendio a Hilton Park, sabato 28 luglio 2012



Incendio a Hilton Park 
Residence Carbonaro-Thomson
Contrada Cortolillo, Ragusa

Ieri mattina verso le undici o poco dopo,
ho visto fumo fuori dalla finestra 
e ho capito che si trattava di un incendio.
Stavo telefonando ai Vigili del Fuoco
quando dalla finestra della cucina mi sono accorto 
che nello spiazzale della Latteria 
c'era già il camion-cisterna dei Vigili del Fuoco.

Dopo qualche minuto è arrivata una  camionetta attrezzata con acqua. Purtroppo il camion-cisterna non poteva entrare.
Il cancello a pettine era un po' stretto.

Non mi ero accorto, ma il fuoco era già accanto 
alla nostra casa, sulla stradetta dei fichidindia. 
mentre le fiamme divoravano alberi 
dalla  parte della Roulotte.  
Mi sono avvicinato a uno dei Vigili del Fuoco e 
ho suggerito di orientare l'acqua da quella parte. 
Il rischio era che da lì il fuoco avrebbe potuto 
attaccare la copertura di plastica della Roulotte,
quindi il grande albero di carrubo, il noce e 
passare anche nel terreno della casa di Maurice, 
che in quel momento non era in casa.

Ma in altra parte, il fuoco era entrato anche dentro il nostro terreno dalla parte dell'Angolo Felice e aveva preso le tavole 
e i fogli di faesite che erano stati tolti dal tetto 
che stiamo rifacendo e si trovavano appoggiati agli alberi. 

Incendiate faesite e tavole (tutte asciuttissime), 
il fuoco passava sugli alberi. 

I Vigili del Fuoco chiamano aiuto.
L'elicottero non può venire, ma Forestale e Protezione civile arriveranno subito dopo seguiti dalla televisione di Media Set. 
  
In quel momento appare il signor Pluchino, nostro futuro vicino,  al quale do uno dei tubi di acqua della nostra cisterna, fortunatamente piena. Il signor Pluchino si prodiga, dà una mano per quello che può fare. Ma è stato fondamentale per difendere la parte della Roulotte dal momento che 
i Vigili del fuoco passavano come grilli da una parte all'altra
dove il fuoco si sprigionava più forte.
Nei primi istanti (o momenti) io sono rimasto immobile, quasi inebetito. Non riuscivo a capire cosa fare. Stavo per accendere la pompa sommersa, ma il Vigile del Fuoco mi intima di non avvicinarmi ai rubinetti che malauguratamente 
erano sotto gli alberi che bruciavano. 
D'altro canto i tubi di gomma e plastica 
si sarebbero incendiati. 

Intanto, come un fiammifero si incendiava la casetta delle bambole che in pochi minuti precipitava a terra
tra rumori e fiamme che in quell'istante si propagavano ad altri alberi vicini.

Dopo circa tre ore, tutto sembrava finito, 
e tutti gli aiuti sono andati tutti via per prestare la loro opera altrove, su altri fronti dove il fuoco continuava ad avanzare.

Il fuoco era partito dalla statale che porta a Modica, 
vicino alla biforcazione della strada che va a Giarratana
accanto alle tre villette dei Napoletano.

Verso le tre del pomeriggio, Vigili del Fuoco, Protezione civile e Gruppo della Forestale vanno via. 

E però, dopo una mezz'ora mi accorgo 
che l'incendio è ripartito davanti a noi dalla parte della Valle.

Telefono ai Vigili del Fuoco, quando, sempre dalla finestra del soggiorno, vedo tornare la squadra della Protezione Civile 
che era rimasta nei dintorni.

Ma, anche se loro erano presenti e al lavoro, 
tutto è stato ugualmente rischiosissimo. 
Le  persone della protezione civile  si prodigavano, 
ma con diversa professionalità dei Vigili del Fuoco. 

Cercavano di spegnere restando nello stesso posto. 
Due donne e due uomini con un solo tubo di acqua 
e con un mezzo che spesso si inceppava 
e non spruzzava acqua a pressione.

Per fortuna dopo un'oretta sono tornati in forza i Vigili del Fuoco, subito dopo un elicottero che ha fatto tre viaggi senza grossi risultati, facendoci il bagno con un pulviscolo di acqua micronizzata. 

A questi si sono in seguito aggiunti nuovamente quelli del Corpo Forestale,  mentre finalmente giungeva a marcia indietro come il grande camion-cisterna dei Vigili del Fuoco.

Intanto il fuoco avanzava allegramente, sempre aiutato da un vento di levante caldo e forte, che soffiava a ondate cattive 
e faceva il suo dovere per aiutare il fuoco 
che divorava la giungla di frasche, rovi e seccume 
che si trovano ovunque sotto alberi morti e  abbandonati.

Ora il problema era per me l'impianto fotovoltaico e la casa del forno,  mentre cercavo di farmi il conto 
di cosa c'era nelle Stanze dei Topi, nelle casette accanto.
Libri, attrezzature e quant'altro.

Ovviamente anche io lavoravo con il nostro tubo di acqua che faceva il suo dovere per il fronte che io cercavo di  contenere e rallentare nell'attesa che arrivassero rinforzi.

Insomma, una guerra contro le forze avverse della natura.  
  
Dopo altre tre ore (forse) è sembrato tutto sotto controllo. 
Io ero stanco e disorientato. Non sconvolto, perché mi rendevo conto che in definitiva eravamo stati fortunati.
Soprattutto, era stato fortunato Maurice la cui casa si sarebbe volatilizzata se non avessi orientato il signor Pluchino e i Vigili del Fuoco sul lato della roulotte. 

Quando tutto fu finito i Vigili sono andati via lasciando però dei focolai. 

Intanto Maurice era tornato dal mare e si attivava  spegnere con secchi di acqua per spegnere i residui focolai fumanti.

Il giorno dopo. 

Stamattina attorno alla casa c'è un quadro bellissimo: 
"Una bella Natura Morta".

L'emerito Autore  di questo incendio (autore anonimo al momento, perché di incendio doloso si tratta) 
potrà stamattina contemplare la sua opera d'arte ed essere sazio di soddisfazione nell'osservare il suo potere. 
Una sorta di divinità terrestre e sconosciuta che come dio, nessuno nessuno conosce.
  
Questo è tutto da Hilton Park.

Gino/Papà

Ragusa, 29 luglio 2012, domenica